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Psicosomatica e allenamento: Il ruolo positivo dell'Ego - Parte 1

Aggiornamento: 12 feb 2021

Che cos’è la psicosomatica? La realtà interiore dell’uomo espressa attraverso il corpo.

Questa è una definizione molto semplice per quanto esaustiva di questo processo, ma se vogliamo essere padroni della legge che governa questo fenomeno, abbiamo bisogno di sapere qualcosa d’altro.

Innanzi tutto psiche non significa “mente” ma è una parola che origina dal greco e significa “respiro,“soffio” ed è il termine che usavano i greci per identificare l’anima.

Oggi la scienza descrive come anima tutto l’insieme di funzioni cerebrali, emotive, relazionali e affettive dell’uomo e il rischio è quello di portare l’attenzione a qualcosa di molto distante dal corpo, come se fossero due mondi sconnessi tra loro.


Rispetto a una malattia, è molto difficile ad esempio che l’utente medio del pianeta terra ricerchi le cause di tale malessere in qualcosa di diverso dal corpo come il nostro ambiente, le relazioni, le interpretazioni che diamo alla realtà che viviamo, e così via.

Lo stesso capita per le tensioni muscolari e le rigidità nei movimenti.

Il nostro pensiero è connesso ai nostri muscoli, ovviamente, e questo è talmente scontato quanto fondamentale da comprendere per capire l’importante connessione che alimenta e muove sia il corpo attraverso la mente, sia la mente attraverso i movimenti del corpo. E’ raro che si sia consapevoli che forse un mal di schiena, un mal di testa, problemi respiratori, gastriti e molte altre situazioni comuni siano connesse a emozioni inespresse e inibite nei nostri muscoli.


L’apparato muscolo scheletrico è la principale parte del corpo creata per esprimere la nostra realtà interiore nel mondo. Le malattie chiamate “psicosomatiche” esistono a causa di una repressione forzata della volontà di esprimerci che per diverse ragioni reprimiamo, o direttamente noi stessi, o a causa di come reagiamo nei confronti del nostro ambiente.


Le ultime scoperte fortunatamente stanno facendo chiarezza e ci stanno portando a considerare l’uomo come un essere non più solo osservatore passivo di una quotidianità di eventi che subisce, ma un co-creatore della realtà stessa.

Una definizione dell’essere umano insomma che i mistici orientali e non solo sanno da cinquemila anni…

eh, noi occidentali abbiamo bisogno del nostro tempo, dai.


I TRE CORPI

Per fare ulteriore chiarezza, immaginiamo di scomporre la nostra persona in tre corpi diversi:

il corpo fisico, il corpo mentale e il corpo emotivo.

Partendo dall’ultimo, il corpo emotivo è la sede degli impulsi primitivi che governano la nostra personalità;

sono gli stessi che abbiamo da quando nasciamo e sono le emozioni che proviamo come gioia, rabbia, angoscia, ansia, tranquillità e via dicendo.


Il corpo mentale è la sede di quello che pensiamo di noi stessi; l’immagine che abbiamo di noi e che vogliamo, consciamente o meno, che le persone che ci circondano abbiano di noi stessi. Questo determina come e quanto lasciamo che la nostra parte emotiva trapeli e si esprima in funzione di preservare o migliorare l’immagine che ci siamo costruiti nella nostra testa e che sappiamo (o pensiamo di sapere) che gli altri hanno di noi.

Questa immagine quindi si struttura in base alle informazioni che riceviamo dall’ambiente che frequentiamo sin da piccoli come genitori, società, amicizie, educazione scolastica e così via.

Il nostro EGO o IO, non per forza negativo come spesso i movimenti moderni ci portano a credere e ad evitare. Chiaramente, dipende. (Tra poco vediamo come).


Infine, non di certo per importanza, esiste il corpo fisico. Tutto quello che sappiamo, anche quello che stai leggendo in questo momento e le mie dita che battono sulla tastiera nell’attimo in cui scrivo traducendo in lettere qualcosa che esiste nella mia testa, può realizzarsi ed esprimersi solo e unicamente grazie al nostro

corpo, grazie ai nostri sensi.

Le sensazioni del corpo che arrivano attraverso le informazioni che percepiamo dall’ambiente, si traducono in emozioni che il cervello interpreta e traduce in reazioni chimiche producendo in noi un impulso all’azione; una risposta che esprimiamo attraverso un movimento.




Possiamo dire che per essere sereni dovremmo avere i nostri tre corpi in armonia tra di loro.

Facciamo un esempio pratico portato fuori dalla savana.

Se facciamo una scelta che piace solo al mio corpo mentale, al nostro ego come ad esempio voler provare a fare uno squat con 130 kg perché “così sei un duro bro” e la riprova sociale ci garantisce virilità per la vita perché così ci hanno portato a credere, qualcosa molto probabilmente andrà storto.

Il corpo fisico non è sufficientemente condizionato e abbiamo una sorta di “sensazione strana”, come un’emozione particolare che sembra suggerirci che stiamo per fare una cazzata.


Il nostro EGO, annebbiato dalle informazioni che negli anni ha immagazzinato credendo che il benessere sia infiocchettato sugli sguardi compiaciuti delle persone intorno a noi, anziché consigliarci di ascoltare il nostro corpo e di veicolare l’emozione saggia in un’azione preventiva e quindi rivalutare la nostra decisione di caricarci il bilanciere sulle spalle, l’ego, la mente in versione dannosa, ci sprona ad azzerare questi impulsi

che arrivano dal corpo fisico ed emotivo e, per sollazzarsi ubriacato dal vanto di cui spera di potersi nutrire a breve e che se non realizzato verrebbe interpretato come pericoloso per la sua reputazione, ci porta a provare l’eroico gesto con un esito abbastanza scontato.


I tre corpi possono essere in disaccordo anche quando ad esempio il nostro corpo fisico attraverso i sensi come il fiuto di un profumo delizioso e il corpo emotivo attraverso la gola, ci spingono a mangiare la terza pizza sovrastando il corpo mentale che saggiamente si ricorda delle due precedenti e del fatto che abbiamo un problema di diabete. Insomma gli esempi possono essere infiniti.


La cosa che ci permette di capire se l’ambiente che ci circonda, le persone con cui ci relazioniamo, le emozioni che proviamo e di conseguenza le scelte che facciamo siano positive o negative è la salute (o la malattia) del nostro corpo. Se vuoi Scoprire ancora di più sulla psicosomatica, ti invito a leggere "Il ruolo positivo dell'ego - parte 2" tra gli articoli del mio blog.

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