Psicosomatica e allenamento: Il ruolo positivo dell'ego - Parte 2
- Andrea Bolzan
- 10 feb 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 12 feb 2021
Nella prima parte di questo articolo abbiamo cercato di fare chiarezza riguardo il concetto di “psicosomatica” con l’obiettivo di sottolineare l’importanza di quanto mente e corpo si tengano per mano.
La cosa che ci permette di capire se l’ambiente che abbiamo vicino, le persone con cui ci relazioniamo, le emozioni che proviamo e di conseguenza le scelte che facciamo siano positive o negative è la salute (o la malattia) del nostro corpo.
Possiamo dire quindi che l’ego diventa negativo se ci distoglie dal corpo fisico, positivo se lo ascolta e fa in modo di prendere le decisioni migliori.
In allenamento succede spesso che l’equilibrio in queste due cose si perda facilmente:
EGO NEGATIVO:
Siamo Movers molto devoti e disciplinati e amiamo allenarci. Ma, abbiamo il corpo ricoperto di DOMS dovuti ai numerosi e intensi allenamenti del periodo e uno stato d’animo di stanchezza che persiste da giorni. Uno chiaro segnale di overtraining. La mente, però, ci ricorda che è il quarto giorno della quinta settimana di scheda (di cui ovviamente il corpo coscientemente non sa nulla) e che tra quattro giorni abbiamo il test dei massimali ed ecco cosa succede:
Interpretiamo questa situazione come minatoria di un traguardo che ci siamo prefissati e al quale teniamo e l’idea di guastare l’immagine che abbiamo di noi stessi come “performanti” non è contemplabile e quindi fanculo il riposo di cui avremmo chiaramente bisogno. Il nostro ego soffoca le sensazioni del nostro corpo ignorandole e via col training.
Ah, quanti stiramenti e infortuni mi sono causato in queste condizioni ma d’altronde, un vecchio saggio mi ha insegnato che puoi permetterti di consigliare solo qualcosa di cui hai fatto molta esperienza.
EGO POSITIVO:
abbiamo il corpo completamente rigido e dolorini fastidiosi alla schiena, ai piedi, alle tempie. Ci sentiamo goffi e gonfi, confusi. Siamo stati seduti dodici ore per tre giorni consecutivamente per un lavoro che dovevamo assolutamente portare a termine. Abbiamo costantemente fiacchezza, voglia di bere birra e mangiare fast food per compensare con il gusto la mancanza di stimoli positivi e il cattivo umore. Puzziamo. No dai mi son lasciato prendere la mano. In tutto questo cocktail di malessere, comunque la nostra mente, il nostro ego, ci ricorda che se uscissimo a prendere una boccata d’aria e a muoverci, la linfa riprenderebbe a scorrere regolarmente, si eliminerebbero tossine, le difese immunitarie si rafforzano, si ossigenerebbe il sangue, i muscoli si distenderebbero e le endorfine ci offrirebbero una porzione abbondante di salute e buon umore.
Sia nel primo sia nel secondo caso, il corpo è inconsapevole di quello che sa il nostro corpo mentale, ego, perché è la nostra mente attraverso le informazioni che ha acquisito a sapere certe cose.
Mi ritrovo quindi davanti a una possibilità e dunque di fronte a una scelta: Decidere di agire CONTRO o a FAVORE del nostro corpo.
Ti ricordi nella prima parte dell’articolo link dove ho descritto il processo dell’esperienza corporea nello schema? Ecco! Quella reazione, se ti ricordi, è reversibile.
E’ dall’ambiente e dalle sensazioni ed emozioni che provo che si influenza e agisce il mio ego, il mio corpo mentale e dunque la mia personalità fatta di scelte; ma anche una mia scelta, dettata dall’ego, può influenzare e migliorare l’ambiente che mi circonda e di conseguenza il mio corpo, portandolo ad adattarsi a come ho scelto di agire.
SE LA SCELTA CHE FACCIO MI GENERA SENSAZIONI NEGATIVE?
È il motivo per cui a un diabetico non passa la voglia di dolci: è la sua mente, il suo ego colmo di positività a doverlo educare!
Questo capita ogni volta che cresciamo in virtù di fare esperienza di qualcosa che la nostra mente ha imparato che al nostro corpo giova come ad esempio iniziare a mangiare sano. Non lo sappiamo dalla nascita.
All’inizio le nostre emozioni che sono istintive e infantili ci faranno battere i piedi e vorranno ribellarsi. Ma poi il nostro corpo risponderà positivamente ringraziandoci attraverso sensazioni ed emozioni positive creando un “circolo vizioso” costruttivo
Il segreto è fare tutto questo in funzione della salute del nostro corpo.
Come? Attraverso l’ascolto e il contatto con noi stessi si può trovare un equilibrio che superi la necessità di imprigionarci in un programma rigidissimo di alimentazione o allenamento, ai TO DO LIST e alle applicazioni che ci ricordano anche di bere solo perché non siamo abituati ad ascoltare il nostro corpo fisico.
Certamente programmare un allenamento, una dieta e dei buoni propositi è super sano se si sceglie di nutrire il nostro corpo mentale attraverso l’esperienza corporea, in funzione di avere una personalità ricca di informazioni che rende più facile la presenza e l’ascolto di noi stessi.
Ogni programma di allenamento serio per me dovrebbe agire così.
E’ assolutamente costruttivo aumentare la capacità della nostra auto-coscienza attraverso le abilità di movimento del corpo, per essere sensibile e capace di conoscersi, sapendosi ascoltare.
Un’educazione al Movimento completa è in grado di aiutare i nostri tre corpi a comunicare armonicamente tra di loro per far sì che l’anima, attraverso l’ascolto e l’amore per il corpo, torni a respirare.
Se vuoi approfondire di più questo argomenti, ti invito a leggere "Il ruolo dell'ego - Parte 1"
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